giovedì 6 giugno 2013

Il telaio Jacquard

L'occupante, proprietaria della villa, appoggia le mani artritiche sulla stoffa, lavorata da un telaio Jacquard.
da "La macchina della realtà", Prima  Iterazione.

Questo, insieme a un portacappelli logoro in cuoio e ad una borsa in tela Jacquard con l'armatura in ottone, costituivano la totalità del bagaglio del pubblicista.
da "La macchina della realtà", Quinta  Iterazione.

La schiena cominciava a fargli male. Sotto il broccato rigido della poltrona, lavorato a Jacquard con immagini ripetute della Bessemer, l'imbottitura di crine era gelida.
da "La macchina della realtà", Quinta  Iterazione.

Joseph-Marie Jacquard, partendo dagli studi di Vaucanson in campo serico, riuscì ad automatizzare completamente il telaio. L'invenzione è del 1801, mentre il brevetto del 1805. Pur mantenedo una componente manuale, il telaio permetteva l'esecuzione di vari disegni grazie a un complesso sitema di contrappesi, collegati ai fili. La sua importanza relativa al campo informatico è dovuta al fatto che tuttora si usa questo tipo di telaio, perfezionato dall'uso dell'elettronica che permette una maggiore automazione, velocità, gestione di un numero maggiore di orditi e di disegni.
E' considerato un antenato del computer perchè usava delle schede perforate con cui si comunicava alla macchina il disegno da realizzzare. In breve tempo la sua diffusione permise un grande miglioramento della produttività, e, dalla Francia, fu importata anche dagli stessi Inglesi, oltre che in Germania e Italia.
La macchina, come quasi tutti i vari dispositivi di questo genere, non nasce all'improvviso, ma è frutto di una maggiore conoscenza dei materiali, della fisica e soprattutto dei progetti di alcuni predecessori (come il cilindro di Vaucanson, utilizzato nel Suonatore di Flauto e nel suo telaio).


Telaio Jacquard

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