giovedì 6 giugno 2013

Riflessioni conclusive/2

Dunque, eravamo partiti chiedendoci se fosse possibile una convivenza uomo-calcolatore intelligente (o robot), adesso, dopo aver analizzato la storia della Tecnologia di questo settore possiamo dire che ciò è possibile, a patto che l'uomo sia consapevole e previdente verso ciò che crea, ponendosi in tal modo dei limiti che sembrano non più oppressivi, ma dalla riflessione giustificati. 
Vorrei concludere con alcune parole e sensazioni, all'interno del romanzo, di Laurence Oliphant, il giornalista-agente dei servizi segreti britannici, che anticipa il futuro prospettato alla fine, in cui gli uomini sono sottomessi a una Intelligenza Artificiale nota come Occhio:

Siamo tutti numerati, dichiarò, ciascuno di noi, da un Occhio che tutto vede; anche i nostri minuti sono numerati, e ciascun capello sulla nostra testa. E senza dubbio è stata la volontà di Dio che le potenzialità computazionali della Macchina vengano esercitate sulla comunità umana, sui flussi del traffico, del commercio, sui movimenti delle folle... sulla natura infinitamente divisibile della Sua opera.
da "La macchina della realtà", Sezione Modus

L'Occhio. Onnisciente, il peso sublime della sua percezione che premeva su di lui da ogni lato.
Oliphant esitò.

da "La macchina della realtà", Sezione Modus

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